Intervista a Giuseppe Di Rocco

~ giovedì 5 novembre 2009
Prima di iniziare l'intervista di oggi è doveroso un ringraziamento a Iole (che da qualche settimana fa parte dello staff) per tutto il lavoro di back end che pazientemente svolge.

Il protagonista di oggi è Giuseppe Di Rocco, giuseppedr su Flickr.
Giuseppe, 53 anni, è uno splendido fotografo, particolarmente interessato alla fotografia naturalistica in senso lato, dal paesaggio, alla macro, alla fotografia di animali (che non ama fotografare in cattività). Ma è altrettanto bravo nei ritratti!
La sua intervista scorre che è un piacere quindi non mi dilungo oltre...

A woman from Danakil by giuseppedr, on Flickr

A woman from Danakil

the fcontacts group icon Ciao Giuseppe, grazie della tua disponibilità. Puoi raccontarci come è nata la tua passione per la fotografia.
giuseppedr Ho usato una Voightlander di mio padre quando avevo circa 15 anni e da allora, con interesse altalenante, ho sempre fatto fotografie relazionate a viaggi fatti con la famiglia e poi per mio conto, oppure ad interessi specifici, come nel periodo in cui praticavo atletica leggera, o a quello mai sopito nei confronti della natura in senso lato. Nel corso degli anni, si è meglio definito in senso dicotomico il mio "campo d'azione": viaggi e natura.

Foggy landscape by giuseppedr, on Flickr

Foggy landscape

the fcontacts group icon Qual è la tua attrezzatura?
giuseppedr Attualmente posseggo un corpo macchina Canon EOS 40D ed una serie di ottiche che ho selezionato nel corso degli anni in relazione al tipo di fotografia che amo fare, tutte Canon. Il 17-40 f:4; il 70-200 f:2.8 is; il 400 f:5.6; il 180 macro f:3.5. A queste và aggiunto l'extender 1.4x m.II Canon e, sempre della stessa marca, gli extension tube 12 e 25 mm.
Posseggo una serie di CF Sandisk e Transcend da 4, 8 e 16 GB che porto tutte con me per avere sufficiente autonomia durante i viaggi.
Il 17-40 lo trovo perfetto per caratteristiche ottiche (distorsione, resistenza al flare, fringing, resa dei colori, ecc.) almeno sul formato APS c. E' leggero e tropicalizzato e va bene per tutti e due i tipi di fotografia che mi interessano. Non penso all'acquisto di un "ultrawide" nonostante un minimo di tentazione perchè penso che presto potrei passare al full frame, ed a quel punto i 17 mm di quest'obiettivo sarebbero sufficienti.
Il 70-200 lo porto sempre nei miei viaggi. E' piuttosto pesante, è vero, ma è velocissimo, stabilizzato, resistente e tropicalizzato. Lo uso per i soggetti più disparati, ma dove fa veramente la differenza secondo me, è nei ritratti e nelle foto "rubate" durante i miei viaggi in Africa. Chiudendo il diaframma di 1 stop è nitido e tagliente a tutte le focali, ed ha una resa sul fuori fuoco gradevolmente omogenea.
Il 400 mm lo uso per fotografare uccelli ed altri animali piuttosto timidi ed elusivi, praticamente sempre a mano libera. Per il suo costo è eccezionale, superiore per nitidezza al 100-400 alla focale di 400 mm (l'ho provato), ha un autofocus rapido e preciso. Se ben esposte, le foto fatte con l'aggiunta dell'extender 1.4x sono tutt'altro che da buttare, ma in questo caso sono obbligatori l'uso del cavalletto e la focheggiatura manuale.
Infine il 180 macro: perfetto sia da solo che in accoppiata con l'1.4x, ovviamente sempre su cavalletto e focheggiatura manuale. Nitido e bokeh gradevole. In macrofotografia uso focali lunghe per l'elusività dei soggetti (quasi sempre farfalle) e per avere un fuori fuoco omogeneo.
Infine posseggo un Manfrotto tripod 055XPROB & ball head 488 RC2, un po' pesante, ma versatile ed adattissimo anche alla macro.

Before the blue hour at Aberystwyth by giuseppedr, on Flickr

Before the blue hour at Aberystwyth

the fcontacts group icon Puoi raccontarci come hai realizzato la foto Before the blue hour at Aberystwyth?
giuseppedr Ho scattato la mia ultima foto durante il viaggio fatto con la famiglia (ancora mi sopportano!) la scorsa estate in Galles e Cornovaglia. Siamo arrivati ad Aberystwyth piuttosto tardi (ci muoviamo in macchina, che noleggiamo), e col proposito di cenare. La luce mi piaceva particolarmente ed il lungomare mi sembrava interessante, per cui ho pensato di portare con me la fotocamera per la passeggiata del dopocena. In piena estate in quelle zone fa notte tardi, ed infatti usciti dal ristorante la luce del dopo tramonto, l'"ora blu" appunto, era fantastica, e tale è rimasta forse per più di un'ora.
Il 17-40 era obbligato per foto sul lungomare. Quando ho visto il pontile ho pensato che potesse essere un ottimo spunto per una inquadratura spettacolare, anche se un po' abusata. Volevo un lungo tempo di esposizione per rendere la superficie un po' increspata dell'acqua liscia come seta, ed infatti ho chiuso il diaframma nonostante ci fosse poca luce. Faccio quasi esclusivamente foto in automatismo con priorità del diaframma. A quel punto avevo un "solo" problema: non disponevo del cavalletto. Per tale motivo ho appoggiato la fotocamera con il lato sinistro (quindi di lato, non sopra) ad uno dei pali del pontile, ed ho così passato 30 lunghissimi secondi senza respirare, immobile, sperando nel buon esito. Ho ripetuto la stessa operazione 3 volte per aumentare le probabilità che almeno una non venisse mossa. E quella che hai visto è appunto quella meno mossa.

Abyssinian ground hornbill by giuseppedr, on Flickr

Abyssinian ground hornbill

the fcontacts group icon Qual è il tuo consueto flusso lavorativo?
giuseppedr Scatto tutte le mie foto in RAW. Il RAW mi consente di apportare quasi tutte le modifiche inerenti esposizione, bilanciamento del bianco, recupero di parti sovraesposte, ecc. con minimo degrado della foto. Per processare i files grezzi utilizzo il software della Adobe, Lightroom, con il quale mi trovo bene per la qualità dei risultati e per l'ottimale gestione del flusso di lavoro (torno a casa con svariati GB di foto da lavorare). Agisco sui "neri", per recuperare le parti leggermente sovraesposte, eventualmente modifico il WB, quasi sempre insoddisfacente quello automatico in presenza di luci al tungsteno, riduco il rumore (luminanza) laddove necessario. Trovo inoltre Lightroom utilissimo anche per eliminare le macchie di sporco del sensore che sono l'inevitabile conseguenza del frequente cambio di ottica. Quindi decodifico in jpg alla massima qualità. Sul file jpg agisco poi con i livelli di Photoshop, talora maschere di livello, lieve sharpening, ecc. Non faccio collages, raramente utilizzo filtri digitali e non modifico sostanzialmente le immagini native. Qualche volta ho fatto scatti in serie previsualizzando foto panoramiche (come Foggy landscape). La funzione Photomerge è stata molto migliorata con le ultime due edizioni di Photoshop.
Non amo le texture, che pure vanno molto di moda su flickr, tant'è ho un'unica immagine con texture, peraltro ben riuscita, Abyssinian ground hornbill, e dell'editing si è occupato gentilmente un mio contatto.
Soltanto su una foto (Lone pine) ho dovuto lavorare con strumenti come il timbro clone in modo pesante, senza però fare voli di fantasia. (n.d.r. di seguito è mostrata la foto originale di fianco al risultato finale)
Lone pine by giuseppedrLone pine by giuseppedr, on Flickr
Lone pine (originale)Lone pine

the fcontacts group icon Qual è la tua opinione rispetto al fotoritocco?
giuseppedr Su questo punto penso di essere influenzato dall'età e dalla mia "storia" come fotografo: sono stati molti di più gli anni in cui ho fatto fotografia in analogico che in digitale, e preferisco pensare più ad una fotografia coerente con la realtà, di per sé bella. Tuttavia sono cosciente dei vantaggi che la "manipolazione" può dare. Tante volte nell'osservare una dia ho pensato: se avessi esposto meglio la foto, se nell'inquadratura non ci fosse quel particolare che la rovina, se l'orizzonte fosse stato perfettamente orizzontale... ecc. Ecco, il tipo di manipolazione che accetto è quello che risponde a quei se correggendoli facilmente.
Un capitolo a parte sono le mode introdotte ad es. da flickr. Quello della foto buia, quella con texture, quella che così trattata diventa elegante ed interessante pur non essendolo nella sua versione originale. Flickr impone agli abbonati che desiderano "esistere" continui upload, e non sempre si hanno decine e decine di foto belle e/o interessanti. Perciò secondo me se ne taroccano di scadenti per renderle presentabili in ossequio ad un gusto comune (texture, HDR, tone mapping, ecc.). Io ho scelto di caricare poche foto, quelle che mi convincono, cercando di ripetermi il meno possibile.
Concludendo: vanno bene le modifiche che servono a migliorare alcune caratteristiche della foto (esposizione, WB, nitidezza, ecc.), e perfino alcune, non sostanziali, ad esempio apportate con "timbro clone" e "toppa" per togliere o aggiungere qualcosa. Raramente altre più pesanti. Non parliamo poi di quelle che riproducono realtà totalmente sintetiche. Alcune sono veramente belle, ma escono fuori da quello che è il mio concetto di fotografia. Per quelle cose ci sono altre forme di arte, penso ad es. alla pittura.
Sia chiaro, questa è la mia idea, accetto che altri la pensino diversamente. Solo che se facessi parte di una giuria, e venissi chiamato a giudicare una foto che riproduce una realtà inventata il mio giudizio risentirebbe di questa mia convinzione, e perciò non potrebbe che essere negativo.

Housework by giuseppedr, on Flickr

Housework

the fcontacts group icon Fra le fotografie presenti sul tuo photostream quali sono le tue preferite e perché?
giuseppedr Le foto sono come figli per me: come potrei scegliere?
Rispondo con degli esempi solo perchè la domanda sembra esigerlo, ma non c'è un ordine però.
  • Back lit daisy: a close encounter: Erano i primi tempi che usavo il 180 macro, per giunta insieme all'extender 1.4x (in precedenza avevo fatto macro con un 50 mm), e cercavo un punto di vista originale per un fiore comunissimo, di per sé non molto interessante, con uno sfocato il più possibile omogeneo, gradevole, non invasivo. Bianco, rosso e verde sono i colori della foto.
  • Foggy landscape: Una foto panoramica fatta con il 180 macro! In quel periodo decisamente l'obiettivo che mi eccitava di più: lo avevo acquistato da poco, ma ancora non era epoca di fiori e farfalle, per cui... Ero in cerca di una bella inquadratura lungo una stradina di montagna. La valle era coperta da stratificazioni di nebbia. Ho messo la macchina sul cavalletto, ho calcolato l'esposizione e settato in manuale per non avere differenze nella serie di foto che avevo intenzione di scattare per poi fonderle. Tornato a casa ed inserito la CF nello slot apposito del computer mi si è aperto automaticamente Lightroom. Ho scelto le foto che dovevo unire e mi sono limitato a cliccare sul bottone "auto" dell'esposizione, allo stesso modo per ciascuna foto. Ho fuso le foto con Photomerge di Photoshop. Questo è tutto. Quella nouance azzurrognola è la conseguenza della luce diffusa dalla foschia serale. Un momento "magico".
  • Housework: Ero in attesa del battello per l'attraversamento del fiume Niger, in Mali, diretto a Tombouctù. La luce era splendida, il tramonto vicino. Osservavo la scena che mi circondava, ed ho visto quella splendida creatura intenta a sciacquare piatti e posate nell'acqua del fiume. Il tutto con un'eleganza rara. Per fortuna avevo il 70-200 montato sulla 10D che mi ha consentito di riprenderla. Pochi istanti dopo era tutto finito, la luce e la scena.
  • Slaves: Qui ho usato un titolo un po' forte per Flickr per dare il senso giusto alla foto. Questa foto non è da Flickr, ma la trovo bella e significativa per coloro ai quali stanno a cuore certi temi. Mostra il lato oscuro dell'Africa, che pure va mostrato, ma secondo me lo fa con eleganza, rispettando i soggetti inquadrati nel loro ambiente. Presentava qualche difficoltà tecnica, perchè albeggiava, ed i soggetti in primo piano sarebbero stati fortemente sottoesposti rispetto all'orizzonte più chiaro. Per cui ho azionato il lampeggiatore "built in" che ha funzionato bene. Poco dopo le persone mostrate hanno ripreso i preparativi per la quotidiana partenza per la miniera di sale. Siamo in Dancalia, una parte poco conosciuta dell'Africa, ma bella ed interessante quanto difficile per le condizioni ambientali e di sicurezza. Amo questa foto.

Slaves by giuseppedr, on Flickr

Slaves

the fcontacts group icon Hai qualche trucco, un suggerimento od una regola che ami seguire e che vuoi condividere con i lettori di fcontacts?
giuseppedr In realtà non ho trucchi o regole particolari. Dal punto di vista tecnico cerco di usare il massimo che ho a disposizione: fotocamera, ottiche (inutile utilizzare un sensore ad elevata risoluzione con lenti scarse) ecc. Scatto sempre in RAW.
Faccio fotografie quando ne ho voglia, quando mi sento ispirato, se possibile con una buona luce. Durante i viaggi ho spesso rinunciato a fare foto, soprattutto quelle di paesaggio, in piena luce del giorno, talvolta anche quando il paesaggio in sé era attraente. Un cielo azzurro spesso è poco interessante. Mi piace la luce radente che svela la trama delle rocce ed evidenzia le incongruenze della scena che ho davanti, o quella calda del tramonto, o la luce tenue della sera. Come si sa, la "luce" è il segreto di ogni fotografia, ed imparare a conoscerne le variazioni in rapporto alle stagioni ed alle ore del giorno è fondamentale per ogni fotografo, per un fotografo che si occupa di natura in modo particolare.
In ambito "macro", non uso mai il flash. Preferisco fare foto a fiori spontanei, meglio se in condizioni di luce diffusa, con cielo coperto. Riguardo alle farfalle, ideale il primo mattino, con la rugiada che le paralizza. Ma che fatica! Ed allora meglio il tardo pomeriggio, quando sono esauste dal caldo e dalla lunga giornata estiva e si lasciano avvicinare a volte fin quasi a sfiorarle senza che volino via non appena avvertono la nostra ombra. Sempre comunque cerco un background uniforme ed attraente prima di inquadrare l'insetto. Il più delle volte chiudo il diaframma per avere sufficiente profondità di campo, ma non oltre il range consigliato per l'ottica, per evitare fenomeni di diffrazione. So che il mio 180 macro dà il meglio tra f:8 ed f:16, per cui cerco di tenermi entro questi valori.
Probabilmente ci sono altri particolari che ora non mi vengono in mente, ad esempio l'importanza della reale conoscenza e del rispetto dell'ambiente per chi ama la fotografia naturalistica. Ma credo di aver già detto cose che mi stanno a cuore.

Back lit daisy: a close encounter by giuseppedr, on Flickr

Back lit daisy: a close encounter


the fcontacts group icon Puoi indicarci, fra i tuoi contatti Flickr, i tuoi tre preferiti?
giuseppedr Ci sono utenti di Flickr che sanno fotografare e mostrano belle fotografie, anche molto interessanti. Ho contatti ed amici, non moltissimi per la verità, cui sono "affettivamente" legato. Attraverso le loro foto ho imparato a conoscerne la personalità, le idee, il luogo in cui vivono. Sarei incapace di giudicarne il lavoro a prescindere dal vincolo che ci lega. Flickr non è solo un sito fotografico, ma a mio parere è molto di più, ed è per questo che pur seguendo ed aggiornandomi su siti web più tecnici, con forum interessanti, rimane, almeno per ora, il mio preferito. Credo di aver imparato abbastanza grazie ad esso.
Perciò non faccio nomi in particolare.


Potete trovare giuseppedr su flickr:

6 commenti:

Memole ha detto...

Intervista interessante, fatta con il cuore.... ricca di emozioni....piena di coinvolgimento.
Le foto: tutte stupende!(la mia preferita è "Housework" )
Hai saputo unire, in questa tua intervista, tecnica ed amore per la fotografia.... un connubio perfettamente riusciuto.

Complimenti...e grazie di condividere questa tua passione con tutti!

Alessio(=Astonishoot) ha detto...

Questa è forse l'intervista più emozionante che abbiamo potuto leggere su fcontacts. Dietro la fotografia oltre che all'amore e alla passione c'è una filosofia. Anche la mia preferita è "Housework"...ma anche le altre sono bellissime. Simpatico il trucchetto del palo del pontile.

Giuseppe non ti conosco ma ti ammiro. Complimenti!

Anonimo ha detto...

Giuseppe è un Fotografo con la F maiuscola, competente tecnicamente e dalla grande sensibilità artistica ed umana come è intuibile visionando il photostream su Flickr e leggendo questa interessantissima intervista.

Davide Cherubini

Gianni ha detto...

Seguo da tempo la fotografia di Giuseppe, con l'attenzione che merita la sua dedizione ai particolari. Non è una fotografia frutto del caso ma meticolosa, mai banale, meditata e voluta. Le sue testimonianze e le sue catture esaltano la ricchezza del corredo fotografico. Mi fa piacere scoprire che nella mia 40D ci sono scatti di valore che non ho ancora fatto ma che sono possibili applicando la stessa ingegnosa passione che dalla reflex comunica sensazioni ed emozioni a chi le incontra.
Un amico oltre che un riferimento.
Gianni

Linda ha detto...

Conosco Giuseppe grazie a flickr e devo dire che è in assoluto uno dei miei pochi fotografi preferiti lì!

Ogni suo scatto è un'emozione nuova, sono sinceramente meravigliata di come lui riesca a creare degli assoluti capolavori in qualunque genere si cimenti, nessuna preferenza (credo...ehehhe ) e, comunque, nessuna difficoltà per lui! Ogni foto un capolavoro e lo dico col cuore.
Come vorrei avere un millesimo delle sue capacità :))

Ciao Giuseppe, grazie di condividere i tuoi lavori con noi :))

Anonimo ha detto...

Un piacere leggere questa intervista: ci ritrovo tutte quelle caratteristiche, competenze e predilezioni che avevo pian piano imparato a conoscere frequentando regolarmente la sua galleria su flickr.

Ammiro Giuseppe come fotografo e come persona (aspettando di conoscerlo direttamente). E come tale lo "raccomando" agli altri !

Ciao Giuseppe !....e complimenti !

Leonardo Sagnotti

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