Intervista ad Andrea Loria
giovedì 28 gennaio 2010
Andrea Loria vive per viaggiare. Questa sua passione si accompagna con quella della fotografia con risultati strabilianti.
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Andrea è nato a Cagliari dove staziona tra una pausa e l'altra dei suoi viaggi. Sta lavorando ad un sito internet personale che sarà presto online ed ha conosciuto Flickr grazie a un amico.
Selimiye Camii, Edirne, Türkiye
Ciao Andrea, grazie della tua disponibilità. Puoi raccontarci come e quando nasce la tua passione per la fotografia?
Direi che l'ho sempre avuta, almeno a livello amatoriale e soprattutto per il paesaggio. Il punto di svolta è stato a 18 anni, grazie anche ai consigli di una mia amica, quando ho deciso di frequentare il Master Triennale alla Scuola Romana di Fotografia.
Qual è la tua attrezzatura?
Canon EOS 5D, con vari obbiettivi che vanno dai 24 ai 300 mm. Due accessori imprescindibili sono sicuramente il cavalletto, per le lunghe esposizioni, e il filtro polarizzatore. Sto raccogliendo fondi (inviate le vostre donazioni a: Centro Assistenza pro Andrea Loria...) per un tele "spinto", direi non inferiore a 800mm. Sono fondamentalmente soddisfatto, escluso che per una piccola pecca: la mancanza di una pulizia automatica del sensore, in certi casi davvero problematica.
La mia prima reflex dalla quale non mi separerò mai: una Olympus OM1, malridotta ma ostinata a resistere, con la quale continuo a scattare in bianco e nero analogico, che amo alla follia. Obbiettivi da 24 a 400 mm e vari filtri.
Kapadokya, Türkiye
Puoi segnalare un sito dove effettuare acquisti on line di materiale fotografico?
Sinceramente no. Ho sempre fatto acquisti sul web, ma per quanto riguarda la fotografia rimango ancorato alla garanzia di qualità che può dare un negoziante di fiducia.
Quale tipo di fotografia ti è più congeniale?
Sicuramente la fotografia di viaggio è quella che sento come mia e che consumo maggiormente anche da spettatore. Apprezzo il reportage e il fotogiornalismo. Amo il nudo, che come poche altre cose riesce a scavare nell'anima delle persone, al quale mi dedico senza pubblicarne i risultati.
Gran Sasso, Abruzzo, Italia
Puoi raccontarci come hai realizzato la foto "Selimiye Camii, Edirne, Türkiye"?
Considero la Moschea di Selim II il più alto picco dell'architettura ottomana, di conseguenza mi sono preso tutto il tempo necessario (e anche qualcosa in più, logorando oltremisura la pazienza della mia compagna di viaggio) per stabilire come valorizzarla al massimo. Quello che risalta maggiormente, a mio parere, è la perfetta simmetria di alcune parti e l'eleganza della pura forma geometrica; ho quindi optato per un teleobiettivo e una silhouette in controluce, in modo da concentrare l'attenzione su questi due aspetti, schiacciando l'immagine e esaltando i contorni.
Ho inserito nell'inquadratura alcuni edifici in modo da includere il contrasto tra la semplicità dell'attuale Edirne, isolata ai confini con Grecia e Bulgaria, e la grandiosità della Selimiye Camii, simbolo del periodo d'oro della città in epoca ottomana. Ho atteso il tramonto e ho scattato a 100 ISO, in modo da avere il minor rumore possibile. Ho regolato l'otturatore su 1/500, in modo da congelare il volo degli uccelli, e il diaframma in modo da ottenere la luminosità che preferivo.
Qual è il tuo consueto flusso lavorativo?
Scatto sempre in RAW, che mi consente di lavorare in postproduzione senza perderne in qualità, e in scatto continuo, perchè in una frazione di secondo a volte possono capitare cose che hai cercato di catturare inutilmente per anni. Dopodichè utilizzo Lightroom e Photoshop, o a volte soltanto Photoshop, più alcuni plug-in aggiuntivi che mi danno risultati migliori su determinati interventi, come la riduzione-eliminazione del rumore.
Solitamente non vado oltre luminosità, contrasto, saturazione e una leggera maschera di contrasto come chiusura.
L'intervento più pesante che ho realizzato è una sovrapposizione di due immagini, come ad esempio in Kapadokya, Türkiye. La causa è l'eccessiva differenza di luminosità tra la luna e il paesaggio notturno, che mi avrebbe portato a bruciare totalmente il dettaglio all'interno della luna (troppo luminosa) o oscurare eccessivamente il resto, con identico risultato.
Basilica di San Marco, Venezia, Veneto, Italia
Qual è la tua opinione rispetto alla modifica delle fotografie?
Dipende dal tipo di fotografia: in un'immagine di reportage apportare modifiche anche minime è un omicidio, così come fare un HDR di una foto di paesaggio, la cui buona riuscita è determinata al 90% da una buona luce. In una dove due gatti con occhi spiritati zampettano su una sedia con gambe di donna, non solo è accettabile, ma un ottimo lavoro. Per farla breve: se stravolge, è un nuovo tipo di arte che stiamo scoprendo ora; se corregge, è una truffa.
Sa Perda Longa, Sardegna, Italia
Quanto spesso stampi le tue fotografie? Hai qualche sito di riferimento da segnalare per la stampa di foto digitali?
Non molto spesso purtroppo. Se posso stampo sempre da solo i miei lavori, affittando le attrezzature necessarie in alcuni studi che danno questa possibilità. L'unico consiglio che mi sento di dare, qualora non si abbia questa possibilità, è di evitare i grandi service e fare invece affidamento su piccoli studi con molta esperienza nel campo della fotografia professionale: affidare le proprie foto a qualcuno che ha appena stampato 8000 file della gita d'istruzione della 3°B può avere effetti collaterali molto spiacevoli. Soprattutto se si tratta dello sviluppo delle pellicole.
Palmyra, Syria
Come gestisci il tuo archivio fotografico?
L'analogico in cartelle suddivise per data. Il digitale in doppie copie su HD e DVD, in categorie e sottocategorie ordinate sempre per oggetto.
Kozak, Kraków, Rzeczpospolita Polska
Puoi descrivere in poche parole le seguenti fotografie:
Gran Sasso, Abruzzo, Italia: Il Gran Sasso d'autunno offre uno spettacolo meraviglioso. La giornata in cui ho scattato questa foto è stata cupa e nebbiosa, il che mi ha permesso di scattare delle foto di altro tipo, ma mi era rimasto sullo stomaco il non aver potuto rendere con una luce degna di questo nome i colori meravigliosi di quella stagione. Ho visto le nuvole diradarsi e ci ho creduto. Il premio per mezz'ora di attesa è stato l'unico raggio di sole della giornata.
Basilica di San Marco, Venezia, Veneto, Italia: Venezia è la città più fotogenica del mondo, e per questo anche la più fotografata. San Marco in particolare. Inquadrarla direttamente, quindi, sarebbe stato quantomeno banale. Cercai allora qualcosa da metterle davanti, o su cui rifletterla, e la scelta cadde su una vetrina ad angolo retto. Mi misi in modo da avere la piazza riflessa nella prima, che a sua volta si rifletteva nella seconda. Il risultato fu perfino migliore di quanto mi aspettassi.
Sa Perda Longa, Sardegna, Italia: Una delle mie prime notturne. La realizzai durante un'escursione di alcuni giorni, in tenda e a piedi. Quindi senza cavalletto, abbandonato a casa per questioni di peso. Di conseguenza mi arrampicai su uno sperone di roccia di alcuni metri, dove appoggiai la macchina tenendola più dritta possibile e schiacciandola a terra con la mano, in modo da evitare vibrazioni dovute all'apertura-chiusura dell'otturatore. La luce sul monolite è gentile concessione dei fari di una macchina.
Palmyra, Syria: Tutto molto semplice: mi sono svegliato alle 4 del mattino, sono uscito dimenticandomi la giacca e rimanendo chiuso fuori a -2°C per tre ore, ho scelto il soggetto e l'inquadratura, ho aspettato il (credo) falco e ho scattato. Il tutto dopo 4 giorni di dissenteria acuta.
Kozak, Kraków, Rzeczpospolita Polska: Per molte popolazioni e etnie, soprattutto nomadi, il XX secolo ha significato l'abbandono di tradizioni millenarie e una sorta di "occidentalizzazione" forzata, dovuta agli enormi stravolgimenti attuatisi in un tempo storico relativamente molto breve, oltre che alle persecuzioni per motivi politici ed economici, in un processo simile alla perdita della biodiversità in senso antropologico. Ho voluto esprimerlo fotografando quest'uomo: anche se di etnia cosacca, una popolazione nomade e guerriera, e se ne possiede l'uniforme e le tipiche caratteristiche, il contesto urbano alle sue spalle lo relega a semplice attrazione per turisti.
Wadi Rum, Jordan e Dromedary baby, Wadi Rum, Jordan: Queste foto sono il risultato di una lunga passeggiata a piedi nel deserto di Wadi Rum, in Giordania, durata dalle 3:30 del mattino circa al tramonto. Camminare tra le dune con la luna piena è stata una delle più belle esperienze della mia vita, e mi ha permesso di avvicinarmi in silenzio di prima mattina a questo piccolo dromedario albino e sua madre, mentre ancora dormivano. Ho scattato varie foto col teleobiettivo, da lontano, finchè non si sono accorti della mia presenza e si sono girati all'unisono a guardarmi. Non potevo chiedere niente di più. Ho scelto invece le dune di sabbia rossa per il tramonto e, dopo aver aspettato per poco più di venti minuti la luce giusta, ho cercato un'angolazione che esaltasse le ombre tra le piccole onde che il vento aveva disegnato sulla sabbia. Il grandangolo mi ha permesso di catturare il massimo di quello scenario.
Hai qualche trucco, un suggerimento od una regola che ami seguire e che vuoi condividere con i lettori di fcontacts?
Ogni volta che scattate, pensate più a quello che volete escludere piuttosto che a quello che volete inserire. E amate quello che fotografate, altrimenti è tutto inutile.
Dromedary baby, Wadi Rum, Jordan
Puoi indicarci, fra i tuoi contatti Flickr, i tuoi tre preferiti?
Non è facile, tre sono pochi e troppi allo stesso tempo. Quelli che visito più spesso ad occhio e croce sono:
Potete trovare Andrea su Flickr:
1 commenti:
Complimenti! Ho visto or ora il tuo photostream....sono rimasto senza parole. Si percepisce che dietro ogni scatto ci sia uno studio accurato. Viaggiare e fotografare....c'è qualcosa di più bello in questo mondo?
Ancora complimenti...sei bravissimo.
Complimenti anche a fcontacts sempre attento a selezionare i migliori!!!
Ciao
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